LiTEO
Laboratorio di Linguaggi Teatrali dell'Europa Orientale
Laboratorio di Linguaggi Teatrali dell'Europa Orientale
IL LABORATORIO
Il Laboratorio di Linguaggi Teatrali dell'Europa Orientale - LiTEO nasce nel 2019 per inziativa del prof. Roberto Merlo (Lingua romena) come progetto collaborativo dei docenti afferenti alla sezione di Romenistica e Slavistica del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne dell'Università di Torino con il duplice scopo di offrire a studentesse e studenti delle lingue insegnate dai docenti della Sezione (polacco, romeno, russo, serbo e croato), da un lato, uno spazio di lavoro e confronto specificamente dedicato alla pratica della traduzione da queste lingue e, dall'altro, una occasione di incontro con istanze culturali e sociali provenienti dell''Europa dell'Est di oggi, delle quali il teatro costituisce una dimensione di epressione privilegiata.
Insieme a ciascun docente della sezione (lingua polacca: Krystyna Jaworski, lingua romena: Roberto Merlo, lingua russa: Giulia Baselica e Massimo Maurizio, lingua serba e croata: Ljiljana Banjanin, poi Olja Perišić con la collaborazione di Katarina Mitić), le partecipanti e i partecipanti al Laboratorio si cimentano nella traduzione collaborativa di un testo teatrale contemporaneo, il quale viene successivamente affrontato, con la guida di un attore e regista teatrale (Igor Piumetti per gli a.a. 2019-20, 2020-21, 2021-22 e Luigi Orfeo per gli a.a. 2022-23, 2023-24, 2024-25), da un punto di vista drammaturgico, al fine di prendere coscienza delle metamorfosi che un testo teatrale subisce nel passaggio dalla pagina alla scena e di riflettere sulle dinamiche che questo tipo specifico di linguaggio mette in gioco, a cavallo tra scrittura e performance.
La scelta dei linguaggi teatrali come oggetto di studio e di lavoro è stata dettata dalla constatazione della centralità del teatro contemporaneo quale luogo dinamico e proattivo di riflessione sulle rapide e radicali evoluzioni sociali, politiche e culturali dei paesi dell'Europa dell'Est, in un fertile dialogo critico tra l'eredità del passato, le sfide del presente e le molteplici visioni del futuro.
Esempi tra i molti possibili sono le pièce Coccodrillo (Crocodil, 2018) della drammaturga romena Elise Wilk, che tocca la questione delle identità di genere con duro realismo e al contempo delicata poesia, la cui traduzione collaborativa effettuata nel contesto del Laboratorio teatrale dalle studentesse e dagli studenti di Lingua romena (a.a. 2019-20) ha vinto - ex aequo con Tu sei la bellezza di Alberto Milazzo - la IV edizione (2021) del PREMIO CARLO ANNONI per testi teatrali a tematica gay e sulle diversità nella sfera dell’amore, e Nostro figlio (Naš sin, 2022) di Patrik Lazić, la cui traduzione ad opera del gruppo di studentesse e studenti del Laboratorio di traduzione - Europa centro-orientale (Lingua serba e croata) (a.a. 2024-25) sarà usata per la sottotitolatura della messa in scena che avrà luogo nel quadro del Festival FOG Performing Art Festival alla Triennale di Milano (2025).
Tradurre teatro significa “portare” le parole “oltre” il confine della carta, in collaborazione con la presenza fisica dei corpi sulla scena, per farle diventare carne e sangue, sentimenti, emozioni e catarsi. Nel Laboratorio di LINGUAGGI TEATRALI DELL’EUROPA ORIENTALE | LiTEO studentesse e studenti sono invitate e invitati a cimentarsi con la traduzione per il teatro sperimentando in prima persona le necessità del palcoscenico al fine di trovare una mediazione tra rigore filologico ed efficacia teatrale. Il frutto di questo cimento va in scena per essere condiviso, per aprire uno spiraglio sulle nuove drammaturgie dell'Europa centro-orientale e, non da ultimo, per dare l'occasione alle e ai partecipanti di confrontarsi con il pubblico.
Coffee break theatre
13 aprile 2025, h 12:00
CASA FOOLS | TEATRO VANCHIGLIA
Via Eusebio Bava, 39, Torino
Lezione-spettacolo aperta sull'arte di tradurre teatro del laboratorio LINGUAGGI TEATRALI CONTEMPORANEI – EUROPA CENTRO-ORIENTALE (LiTEO).
7 aprile 2024, h 19:00
CASA FOOLS | TEATRO VANCHIGLIA
Via Eusebio Bava, 39, Torino
Lezione-spettacolo aperta sull'arte di tradurre teatro del laboratorio LINGUAGGI TEATRALI CONTEMPORANEI – EUROPA CENTRO-ORIENTALE (LiTEO).
LA DINAMICA DELLE EMOZIONI (2024)
14 maggio 2023
CASA FOOLS | TEATRO VANCHIGLIA
Via Eusebio Bava, 39, Torino
Lezione-spettacolo aperta del laboratorio LINGUAGGI TEATRALI CONTEMPORANEI – EUROPA CENTRO-ORIENTALE (LiTEO).
L'iniziativa si inscrive nel quadro del "CARTELLONE DEL POLO SUM"
DINAMICA DELLE EMOZIONI (2023)
Torino, 22 aprile 2022
Incontro aperto del laboratorio LINGUAGGI TEATRALI CONTEMPORANEI – EUROPA CENTRO-ORIENTALE (LiTEO).
Performance di letture drammatizzate frutto del laboratorio di traduzione a cura di docenti della Sezione di Romenistica e Slavistica del Dipartimento.
VOCI (2022)
Torino, 17 dicembre 2019
Incontro aperto dell'insegnamento di LINGUA ROMENA (magistrale) - LINGUAGGI TEATRALI CONTEMPORANEI – EUROPA CENTRO-ORIENTALE (LiTEO).
Lettura scenica della pièce Coccodrillo, della drammaturga romena contemporanea Elise Wilk,
PREMIO CARLO ANNONI
per testi teatrali a tematica gay
e sulle diversità nella sfera dell’amore, 2021
Di Coccodrillo ha scritto l'autrice:
«Per la parte finale della trilogia dell'adolescenza, ho voluto scrivere del sentirsi diversi e vulnerabili e ho scelto una struttura monodrammatica per raccontare la storia di David, un ragazzo di 11 anni dalla sessualità incerta. Il monodramma è strutturato in 16 parti, che rivelano il percorso caratteriale di David e le varie fasi e traumi che attraversa (la morte del padre, l'amicizia con Simo che finisce bruscamente, il bullismo di cui è vittima a scuola e davanti a casa, i sentimenti non corrisposti per Felix, l'allontanamento dalla madre che si sta ricostruendo una vita con un altro). La pièce illustra il rapporto di David con diversi personaggi: la madre, la nonna, Simo, Marius, Gum, Felix, "il signore baffuto". Coccodrillo ha segnato anche un cambiamento importante nel mio modo di scrivere, essendo il mio primo testo senza punteggiatura, senza maiuscole e in forma di poesia» (Elise Wilk)
Coccodrillo, di Elise Wilk (2019)
DICONO DI NOI
«Tutto il processo del laboratorio di Linguaggi teatrali contemporanei è stato incredibile, molto formativo dal punto di vista linguistico, in quanto ha offerto una possibilità di traduzione di un testo teatrale, quindi basato quasi esclusivamente su dialoghi, eccellente base di studio per uno studente di lingue straniere.
Ma il laboratorio non è stato un mero passaggio intermedio nell'irta carriera universitaria, ma un momento di crescita e condivisione dal punto di vista umano, come se ne fanno pochi. Attraversare il testo sotto la guida di esperti conoscitori della lingua straniera, come sono i nostri docenti, sviscerare il significato di ogni singola parola del testo, analizzare il tempo in cui è stato scritto, studiarne i vari registri e tradurlo in italiano. Ogni parte del processo si è rivelata, a mio avviso, uno dei più alti momenti di pratica linguistica di tutta la mia esperienza universitaria.
La seconda parte del laboratorio è stata sorprendente. Riprendere il testo, farlo nostro, conoscere chi ci stava accanto, conoscere le principali dinamiche alla base del processo teatrale, creare uno spazio unico, umano, emotivo, sotto la guida del teatrante e docente Luigi Orfeo (formidabile), ha creato una dimensione che raramente si può esperire in altri momenti della formazione universitaria. Mettere in scena il testo, dargli una voce, è stato stupendo. Davvero. E' un laboratorio da pubblicizzare il più possibile, a parer mio fondamentale per chi si approccia allo studio delle lingue e non solo.
Ringrazio ogni singola persona che ha contribuito alla creazione del laboratorio e ne ha permessa la realizzazione.» (Giovanni)
«Ho trovato il laboratorio molto piacevole e stimolante, sia la parte di traduzione sia la parte di recitazione. Non mi sarei mai aspettata di divertirmi così tanto a tal punto da dimenticarmi di essere in un contesto universitario, sentendomi sempre a mio agio. In più l'idea di aver recitato un pezzo tradotto da me stessa mi ha entusiasmata fin da subito, rendendo quest'esperienza unica e a dir poco indimenticabile.» (Diana)
«Il laboratorio di linguaggi teatrali contemporanei è stata una delle esperienze più belle del mio percorso universitario. La prima fase del laboratorio, incentrata sulla traduzione del testo, ha notevolmente arricchito le mie competenze linguistiche e traduttologiche. La seconda parte, focalizzata sulla lettura del testo tradotto, non solo mi è servita dal punto di vista sociale, grazie alle numerose persone conosciute, ma ha anche notevolmente contribuito a migliorare la mia dizione e a gestire l'ansia (leggere un testo davanti a delle persone è più difficile di quanto mi aspettassi). Il tutto è stato reso straordinario dalla disponibilità e competenza dei professori, tutti molto preparati e simpatici, che contribuiscono a creare un'atmosfera accademica estremamente accogliente. Da frequentare assolutamente! (io l'ho frequentato solo 3 volte :))» (Alex)
«Inizialmente sono partita un po’ prevenuta, un po’ per timidezza, un po’ perché pensavo che fare teatro non fosse nelle mie corde. Non mi ci vedevo personalmente a farlo, ma devo dire che portare in scena la nostra traduzione mi ha regalato una grande soddisfazione. Spesso l’ansia mi frena nei contesti che richiedono di uscire dalla propria zona di comfort, ma Luigi (Orfeo, ndr.) e i miei compagni sono riusciti a rendere quell’aula in cui facevamo lezione, ogni giovedì, un posticino sicuro per me. Mi sono sentita accolta, compresa, serena e leggera. Luigi è veramente una persona squisita, senza di lui nulla di tutto questo sarebbe stato possibile. Ricordo che durante una delle prime lezioni ci aveva detto “Ragazzi, ricordatevi sempre che il teatro non è finzione, ma complicità, emozione e condivisione”. Il giorno della prova finale, invece, mi ha detto delle parole che porterò sempre nel cuore: “c’era del vissuto nelle tue battute, ecco cosa è arrivato a me”. Penso si possa riassumere così questa esperienza: saper di essere riuscita a portare in scena un pezzo di quella che sono io veramente, di aver trasmesso qualcosa a qualcuno, è esattamente questo che mi ha riempito il cuore.» (Raluca)